Continuò, in alterne vicende, la politica obertenga per l'epansione sia territoriale che patrimoniale a danno degli ecclesiastici. Avendo seguito il padre e i fratelli nella vicenda di Arduino (vedi ObertoII), a differenza dell'altro ramo obertengo discendente da Adalberto figlio di Oberto I, porta alla divisione in due rami del patrimonio.
Alla morte del padre Oberto II nel 1014, eredita i: comitati di Luni, Tortona, Genova e Milano, il tutto molto probabilmente assieme al fratello Ugo, godendo anche di beni allodiali che estese con intense attività . Nell'ipotesi di Leibniz (lett. Muratori del 26 agosto 1715 da Hannover), pare che Alberto Azzo sposò una Valdrada, figlia del doge Pietro Candiano, e che un'altra Valdrada però figlia di Uberto di Toscana e sorella di Ugo il Salico, sposi in seconde nozze. Però Muratori pensa che invece potrebbe essere la stessa figlia di Uberto che una volta vedova di Pietro Candiano poi sposa Alberto Azzo I.
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