Con Obizzo, il ramo italico degli Este si rafforza.
Nel 1177 interviene alla pace di Venezia fra il papa Alessandro II e l'imperatore Federico Barbarossa, assieme al fratello Alberto e con 180 uomini al seguito, un apparato superiore a quello di quasi tutti i principi li convenuti.
Nello stesso anno viene eletto Podestà di Padova e rieletto anche nel 1178.
Nel 1884, in occasione dell'incontro del Barbarossa con papa Lucio III, ottiene l'investutura delle Marche, di Genova e di Milano, e gli stati del duca Enrico il Leone che era stato spodestato da Federico I.
Nel 188 viene investito dell'avocatura del monastero di San Romano di Ferrara, connesso con il dovere di difesa e protezione dei diritti della Chiesa ma anche di notevoli vantaggi.
Nel 1191 riottiene dal re dei Romani, Enrico VI, il contado di Rovigo che era stato perduto durante l'occupazione del Polesine da parte di Verone.
La casa d'Este, con il marchese Obizzo, mette le radici a Ferrara, infatti abita in una casa ferrarese "quae fuit quondam Guilielmi de Marchesella, et Athalardi eius fratris" viene investito dei feudi di Denore e di Villanova, ha mire espansionistiche verso la valle padana.
Alla morte di Obizzo il destino del casato passa nelle mani del nipote Azzo VI (Azzolino), essendo troppo giovane il figlio Bonifazio.
tavola IV